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Il sequestro di Paolo

PRIGIONIERO INNOCENTE
 
di Pietro Demurtas

 
Questo racconto è inserito in un periodo storico molto difficile in cui i controlli governativi non erano abbastanza efficienti e incisivi, e lasciavano troppo spazio a reati che venivano ben mascherati, soprattutto a causa delle difficoltà di sostentamento della popolazione e a un tasso di analfabetismo superiore al sessanta per cento. (…)
La storia ha inizio nel 1942, in un paese arroccato sulle montagne della piana di Morgongiori, nell’Oristanese: parla di una famiglia povera, con un padre che lavorava nelle miniere di ossidiana e, per riuscire a mandare avanti la famiglia, terminato il lavoro in cava, pascolava dieci pecore e una coppia di asini attorno al suo piccolo podere.(…)
Una vita di sofferenze quella di Paolo che, per di più, a causa dell’invidia e della gelosia, venne accusato di omicidio e arrestato senza che nemmeno venissero fatte delle indagini accurate. I giudici durante il processo lo condannarono ai lavori forzati nelle cave di rame, nei pressi di una città del nord America.(…)
Dopo tante e inutili sofferenze Paolo riesce, con la forza delle vere amicizie, ad andare avanti e a rifarsi una vita: avere una famiglia unita era sempre stato il suo unico sogno.
Ma i pensieri che tormentavano la mente di Paolo erano tanti. Dove poteva essere finito suo fratello? E la madre, sarà veramente morta quel fatidico giorno?
Una storia coinvolgente e ricca di grandi emozioni.
 

 
 

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