Quando si giunge ad una età nella quale la fine ineluttabile della vita si fa più vicina, diventa naturale volgersi indietro e guardare la lunga strada percorsa. Se questo sguardo all’indietro lo getto con le parole di un poeta come Kostantinos Kavafis, esso mi appare più giusto, più universale; anche più utile a chi ci ha conosciuto e voluto bene.
“Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese,
dorate, calde e vivide.
Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine danno fumo ancora,
fredde, disfatte, e storte.”
In questo volume ho voluto ripercorrere, con i miei ricordi talvolta vividi talvolta un poco offuscati, le mie esperienze di vita, nella famiglia, nella scuola e nei viaggi: un impegno per evitare di finire in una panchina del parco a criticare il mondo.
Vinicio Porta
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