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Ad un fratello


 
di Carlo Samà

 
Molto spesso l’unica certezza è quella di non avere certezze, ma quando senti di dover percorrere un cammino, prevale sempre l’amore, quale unico motore della vita. Italia e Inghilterra, legami nati durante la Seconda Guerra Mondiale, che nonostante i 70 anni passati, si riaccendono attraverso il solo ricordo dei figli.
 

06-06-2019

Chi è Robert? Dov'è Robert? Un viaggio a ritroso dei figli e fratelli nei luoghi di prigionia del padre. Prigionia che vuol dire incertezza, fatica, umiliazione, nostalgia ma anche comprensione e inaspettatamente amore. Dopo 70 anni. Alla ricerca di Robert. Commovente, vero e non ancora concluso. Alla ricerca della verità, respirando la stessa aria, contemplando lo stesso paesaggio, cercando di rivivere le stesse emozioni che un prigioniero di guerra, il proprio padre, ha vissuto.

Carmen Cassandra 

03-03-2019

Un figlio che sente di dover visitare l'ex campo di prigionia inglese tante volte descritto dall'amato padre. Una storia splendida e toccante ma non ancora finita che Carlo ci racconta con grande intensità emotiva cercando di rivivere le sensazioni del padre Amelio sessant'anni fa. Sullo sfondo tragico della seconda guerra mondiale rimane in primo piano la straordinaria vicenda di un grande uomo con le sue forze e debolezze.

Luca Ceccotti

27-01-2019

Il mio libro nasce a seguito del precedente romanzo “9 anni, 7 Mesi e 21 giorni - A caro prezzo” in cui ricostruisco passo dopo passo la storia di mio padre, realizzando un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo.

La prefazione è di Harry Shindler MBE (Membro dell’impero Britannico), da tutti conosciuto come il “Cacciatore di ricordi o l’Angelo che da pace alla memoria, grazie al quale sono riuscito a ritrovare i legami inglesi custoditi dal tempo.

In questo libro la guerra è giunta ad un termine, dice Shindler. Egli ha incontrato quelli che si presero cura di suo padre quando durante il secondo conflitto mondiale era un POW(prigioniero di guerra) e, per quanto mi riguarda, sono orgoglioso della famiglia Britannica che ha dimostrato una tale umanità in quei giorni difficili.

Si conferma così la mia convinzione che la guerra non finisce quando i cannoni tacciono, perché poi altre storie vengono a galla, come quella raccontata in questo libro. Oggi, con la guerra alle spalle, con la pace in Europa e le famiglie riunite, questa storia assomiglia ad un faro - guida, un esempio di buona volontà tra persone comuni.

in una frase all’inizio del libro raccolgo tutto il senso più profondo

“Un desiderio a volte cova per anni… Seguirlo è il miglior omaggio che puoi donarti”

I racconti dei miei genitori Amelio e M. Vittoria, lasciati a metà, in uno scenario della seconda guerra mondiale. Il ricordo di mio padre di cui sovente amava parlare solo della sua prigionia in Inghilterra. La ritrovata vita contadina, la dignità, il rispetto, ma soprattutto, l’amore improvviso, inaspettato, documentato da lettere inviate da una donna inglese di nome Jiulie, Una frase detta più volte a me: “tu saresti dovuto nascere in Inghilterra”; tutto questo e molto altro, mi ha dato la forza e la convinzione che dovevo sapere quanto più possibile.

Ne nasce così dopo 70 anni un viaggio inaspettato, avvincente ricco di emozioni verso il Regno Unito, ripercorrendo le tracce di mio padre.

Tre fratelli e due sorelle riscoprono così passo dopo passo ciò che era solo nei loro ricordi attraverso racconti, senza mai aver visto quei luoghi. Inoltre la mia ricerca è rivolta ad un volto da sempre immaginato. Ne conosco il nome (Robert) e l’età, ma oltre questo nulla più. Al termine solo mio fratello Raffaele, avendoci lasciato all’improvviso, avrà il privilegio di vedere quel volto.

Tutto questo è stato possibile grazie all’aiuto di due Britannici: Harry Shindler e Geoffrey Smith, veterani Britannici sbarcati ad Anzio nel gennaio del 44 per la liberazione di Roma. La nave di Smith, “l’incrociatore Spartan”, fu affondata dai tedeschi il 29.01.1944 ed egli fu uno dei sette superstiti. Goeffry conoscendo nel profondo l’animo umano, decise di firmare un’altra importante pagina della nostra storia: tornare definitivamente nel punto dove lasciò i suoi compagni.

 
 

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